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Feast of the Baptism of the Lord 1987

Pope St John Paul II's Homily at Holy Mass
+ administration of the Sacrament of Baptism in the Sistine Chapel
Sunday 11 January 1987 - in Italian

"Carissimi!
Siamo qui riuniti per celebrare oggi la festa liturgica del Battesimo di Gesù: l’avvenimento che, rivelando il mistero della manifestazione piena del Signore come Figlio di Dio davanti a tutto il popolo, inaugurò la vita pubblica del Redentore. “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto” (Mt 3, 17).

Desidero porgere a tutti voi il mio cordiale saluto ed esprimervi la mia profonda gioia per la possibilità che mi è data di conferire a questi bambini il sacramento del battesimo. Saluto voi, genitori, e mi compiaccio perché avete voluto rendere partecipi i vostri figli, fin dai primi giorni della loro vita, del dono della grazia, della vita divina e della vostra fede. Saluto voi, padrini e madrine, che avete accettato con spirito cristiano di rendervi collaboratori della formazione cristiana e dell’itinerario spirituale di questi bambini, impegnandovi a divenire per loro testimoni della verità rivelata e della morale evangelica. Saluto voi, come nuovi fratelli e figli, tutti questi piccoli, ai quali auguro di cuore una vita e un futuro pieni di felicità, con il vivo desiderio che la grazia battesimale non venga mai meno alla loro vita e che questa loro prima chiamata alla fede trovi un giorno il suo felice sviluppo nella piena sequela della voce del Signore.

Il battesimo offerto da Giovanni era un segno di penitenza, una attestazione di conversione unita al desiderio di tornare a Dio, purificati nello spirito, per accogliere il compimento delle promesse messianiche. A questo battesimo, con gesto che rivela grande umiltà, il Figlio di Dio fattosi carne si assoggetta a nome di tutto il genere umano. Egli entra, così, in un battesimo di penitenza che è la remissione dei peccati di tutti gli uomini, perché, come vero uomo, egli si è fatto solidale con noi. Ma Gesù preannuncia con questo gesto il suo futuro: come “servo eletto” di Dio (cf. Is 42, 1) egli porterà su di sé il peso dei peccati di tutti e si offrirà un giorno in sacrificio per ottenere con il lavacro del suo sangue il perdono di ogni colpa.

Il battesimo che verrà conferito oggi a questi bambini evoca il gesto di Cristo nel Giordano, perché il sacramento che la Chiesa conferisce ai suoi nuovi figli trova il suo fondamento proprio nell’offerta che Gesù allora ha fatto di se stesso. Mediante il battesimo ricevuto da Giovanni il nostro Salvatore ha voluto prefigurare il sacramento che un giorno, sulla croce, sarebbe sgorgato dal suo sacrificio quale fonte di rigenerazione e di rinnovamento di vita: il battesimo, mediante il quale noi siamo sepolti insieme con lui nella morte, perché, come Cristo fu resuscitato, anche noi possiamo camminare in una vita nuova (cf. Rm 6, 4).

L’acqua del battesimo libererà oggi questi piccoli dal peccato originale, li introdurrà nella misteriosa vita nascosta in Dio dall’eternità e rivelata nel Cristo e nella Chiesa, li farà nostri fratelli, membra vive dello stesso corpo del Signore. Cristo, immergendoli nel suo mistero di morte e risurrezione opererà per loro una nuova nascita e darà loro la sua vita divina. Per questo, anche ai vostri bambini oggi Dio Padre potrà dire “tu sei mio Figlio”, poiché è la vita del Cristo Figlio di Dio che verrà loro conferita come dono di grazia, una vita non originata in loro da volontà di carne, né da volere di uomo, ma solo da Dio (cf. Gv 1, 13).

Disponiamoci tutti con fede a celebrare tale mistero con animo riconoscente verso il Signore, e chiediamogli di rinnovare in noi la grazia battesimale, pregando per la nuova vita cristiana di questi piccoli."

Papa San Giovanni Paolo II's words at the Angelus
- in Italian & Spanish

"1. “Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù” (Lc 1, 31).

Riuniti per la recita dell’“Angelus Domini” ricordiamo sempre queste parole, dette a Maria all’annunciazione.

Queste parole si sono compiute nella notte di Betlemme. Maria ha dato alla luce il Figlio di Dio, e l’ottavo giorno gli è stato dato nome Gesù, che vuol dire “Salvatore”.

La Chiesa vive tutto ciò nel tempo del Natale del Signore, durante il quale l’anno precedente lascia il posto a quello successivo. E questo trapassare degli anni ci permette di pensare alla “pienezza del tempo” in cui viviamo, da quando, per amore del Padre eterno, il Figlio eternamente generato si fece uomo per opera dello Spirito Santo.

2. A questo mistero ineffabile - a questa epifania divina - si avvicina poi la Chiesa nel giorno della venuta dei Magi da Oriente.

Il mistero, che si è svelato agli occhi della loro fede, è stato in seguito quasi nascosto: primo con la fuga in Egitto per evitare le atrocità di Erode; e poi col periodo di trent’anni trascorsi nel silenzio della casa di Nazaret.

3. Oggi, la santa Epifania ritorna ancora una volta nella liturgia della Chiesa. Gesù è già uscito dal nascondimento di Nazaret e ha intrapreso la missione messianica, conforme alle predizioni dei profeti.

Gesù il Nazareno si dirige al Giordano, dove Giovanni amministra il battesimo di penitenza, preannunciando il Messia.

E vi è nell’Epifania dell’odierna domenica un’inaudita abbondanza del contenuto salvifico.

Vedendo Gesù, Giovanni pronuncia le parole: “Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo” (Gv 1, 29)! Queste parole contengono quanto leggiamo in Isaia sul servo di Jahvè sofferente e immolato. Queste parole - già al Giordano - preparano il mistero pasquale della croce.

E in pari tempo le parole del messaggero sono accompagnate dalla testimonianza del Padre: “Questi è il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto, ascoltatelo!” (Mt 3, 17).

4. Ci troviamo, al culmine dell’Epifania.

Ti preghiamo, o Maria, che il mistero del tuo Figlio si apra sempre più profondamente agli occhi della nostra fede.

Infatti tu per prima hai creduto: beata colei che ha creduto!

Guidaci su questa strada, che conduce, attraverso l’epifania terrena del tuo Figlio, alla pienezza della luce che è nel Padre, nel Verbo e nello Spirito Santo.

La giornata per i Seminari nella diocesi di Roma

Oggi si celebra nella diocesi di Roma la giornata per i seminari.

Come è noto, nella Chiesa diocesana di Roma il seminario si articola in tre particolari istituzioni: il Seminario Maggiore del Laterano e l’Almo Collegio Capranica per gli studi filosofici e teologici; il Seminario Minore al Viale Vaticano per gli studi medi e liceali.

La giornata per il seminario si propone di suscitare un fattivo interessamento della comunità cristiana verso la formazione dei futuri ministri mediante la preghiera e, se possibile, con aiuti concreti. Si propone, inoltre, di far conoscere meglio la vita e l’attività dei seminari, ricordando quanto sia urgente un maggiore incremento delle vocazioni sacerdotali nella nostra diocesi.

Vi esorto, quindi, ad elevare oggi speciali preghiere a Dio perché cresca il numero dei nostri seminaristi e chierici, mentre invito tutti coloro che hanno responsabilità formative tra i giovani a suggerire loro una generosa attenzione alla chiamata, che Cristo continuamente suscita nella sua Chiesa. Il dono della vocazione richiede magnanimità, coraggio, desiderio di dedicarsi con slancio e convinzione verso impegnative qualità di vita; ma è anche gioioso invito a sperimentare la bellezza del servizio al regno di Dio e ai fratelli. Il seminario sia in cima alle vostre comuni sollecitudini ecclesiali. Per questo vi invito a pregare Maria, Madre dell’eterno Sacerdote."

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