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Feast of the Baptism of the Lord 1994

Pope John Paul II's Homily at Holy Mass
+ administration of the Sacrament of Baptism in the Sistine Chapel
9 January 1994 - in Italian

"1. “Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza” (cf. Is 12, 3).

Nella Festa del Battesimo di Gesù, la Chiesa che è in Roma saluta con gioia i neonati, venuti quest’oggi nella Basilica di San Pietro in braccio ai loro padri e alle loro madri (cf. Is 60, 4) per ricevere il Sacramento dell’iniziazione cristiana e con esso la vita nuova che Cristo ci ha meritato col suo sangue sulla Croce.

Vi saluto con affetto, cari genitori, cari padrini e madrine, che oggi avete la gioia di offrire a questi bimbi il dono più bello e prezioso: la fede in Gesù, Salvatore del mondo e dell’intera umanità. La vostra gioia ben si accorda con l’esultanza di tutta la Chiesa, che, facendo memoria del Battesimo di Cristo, si reca come pellegrina sulle rive del Giordano, per partecipare ad un misterioso evento: il Verbo incarnato chiede di esser battezzato da Giovanni Battista. Con tale gesto egli, il santo e il giusto, si univa alla schiera di quanti, rispondendo all’appello del grande profeta, accettavano di convertirsi e di fare penitenza. Immergendosi nel Giordano, Gesù si metteva dalla parte di noi peccatori.

Il vero battesimo, però, quello nello Spirito Santo (cf. Mc 1, 8), sarà Gesù stesso ad istituirlo in virtù della sua morte e risurrezione. In tale battesimo l’immersione nell’acqua diverrà segno efficace della remissione dei peccati e della vita eterna in Cristo. Noi oggi sappiamo che battezzare vuol dire immergere nella morte di Cristo, perché l’essere umano risorga alla vita nel Dio vivo: Padre, Figlio e Spirito Santo (cf. Rm 6, 1-11).

2. Voi tutti, carissimi Fratelli e Sorelle, convenuti in questa Basilica per una lieta festa della Famiglia cristiana, siete certamente guidati dalla fede. Voi credete che Gesù è il Messia, il Cristo, il Redentore dell’uomo. Egli, vero Figlio di Dio, ha ottenuto per noi, figli degli uomini, la vittoria che vince il mondo: la vittoria mediante la fede (cf. 1 Gv 5, 4).

E per i vostri figli appena nati voi, genitori, desiderate tale stupenda vittoria mediante la fede. Cristo ve l’offre nel sacramento del santo Battesimo. Egli ha detto: “Bisogna che l’uomo rinasca da Spirito Santo” (cf. Gv 3, 5). Occorre veramente rinascere dall’acqua e dallo Spirito; tale spirituale rinascita si ha mediante il sacramento della nostra vita in Dio, il sacramento dell’inizio per noi della vita eterna.

3. Carissimi fratelli e sorelle! Raccolti in preghiera, al termine del tempo di Natale, siamo invitati dalla liturgia a meditare il mistero di una singolare “messe”, di un “raccolto spirituale”. Il campo è quello delle anime, reso fertile dalla parola di Dio uscita dalla bocca della Chiesa. Le anime, terreno chiamato a produrre frutti per la vita eterna. È vero! La Parola divina, grazie alla potenza di Cristo Risorto, non rimane mai senza effetto. Agendo anzi nei segni sacramentali, porta a compimento l’opera della salvezza, per la quale Dio l’ha mandata (cf. Is 55, 10-11).

Sì, cari genitori, Dio vuole questa salvezza per i vostri figli, come per ogni uomo. Il Padre che è nei cieli desidera che essi “abbiano la vita . . . in abbondanza” (Gv 10, 10) e attende da voi, padri e madri, genitori terreni, che già avete collaborato con lui nel dare alla luce questi piccoli, una collaborazione ulteriore: vi domanda di assecondare l’azione della sua Parola salvifica mediante l’impegno della loro educazione cristiana. Anche da voi, cari padrini e madrine, Dio attende una singolare cooperazione che si esprima nel sostegno dato ai genitori in tale opera educativa.

Cari papà e mamme, cari padrini e madrine! L’uomo può, sì, comunicare la vita ad altri esseri umani, ma non è in grado di conferirle il senso ultimo. Solo nella Parola di Dio è racchiuso il senso pieno del vivere e del morire dell’uomo. Siate dunque voi per primi “frequentatori” della Sacra Scrittura! Leggete il Vangelo in famiglia, ascoltatelo attentamente nella Comunità parrocchiale; siatene testimoni nella quotidiana esistenza. I piccoli impareranno, in tal modo, da voi a conoscere Cristo, ad amarlo e a seguirlo sulla strada della vita vera.

4. La Chiesa si rallegra oggi per questa schiera di bambini - sono quarantuno - che, provenendo da vari Paesi del mondo, ma maggiormente da Roma, entrano a far parte della grande famiglia di Dio. In questa celebrazione eucaristica sperimentiamo la realtà della Comunità ecclesiale come famiglia universale costituita da quelle cellule fondamentali che sono appunto i nuclei familiari, “piccole chiese domestiche”. E ciò assume un senso singolare in quest’Anno della Famiglia. È all’interno della famiglia che si manifesta la ricchezza dell’esistenza umana e soprannaturale. Ai genitori, infatti, spetta in primo luogo il compito di far maturare nei figli la vita nuova innestata in loro dal Battesimo.

“Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto” (Mc 1, 11). Oggi, cari genitori, questo “compiacimento” del Padre si posa sui vostri figli, svelando in ciascuno di essi la somiglianza col suo Figlio unigenito, primogenito.

Accogliamo con animo pieno di fede e di amore l’esortazione del Salmo ad attingere “con gioia alle sorgenti della salvezza” (cf. Is 12, 3). A questo vi invito. Gioisco con voi, mi congratulo con voi, auguro frutti abbondantissimi nella celebrazione odierna per ogni famiglia che rappresentate.

Rendiamo grazie alla Provvidenza divina per il mistero che stiamo celebrando.

Affidiamo alla Santa Famiglia, a Maria e Giuseppe ed al Figlio Unigenito del Padre, coloro che tra poco saranno rigenerati a vita nuova. Su di essi scenda la benedizione di Dio e li accompagni nel corso dell’intera loro esistenza.  Amen!"

Papa Giovanni Paolo II's words at the Angelus
- in Italian & Spanish

"1. "Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto" (Mc 1, 11).

Carissimi fratelli e sorelle! Abbiamo ascoltato queste parole nell'odierna liturgia della festa del Battesimo del Signore, evento che inaugura il ministero pubblico di Gesù.

Al Giordano la voce eterna del Padre, che addita il Cristo come Messia, risuona nella storia.

E' "voce dal cielo" che, mentre rivela l'identità messianica e divina del Cristo, inaugura il nuovo tempo dell'amore di Dio per l'uomo.

Gesù vide i cieli aprirsi e lo Spirito Santo discendere su di lui come colomba (cfr. Mc 1, 10): questa manifestazione dello Spirito di Dio segna l'inizio del grande tempo della misericordia, dopo che il peccato aveva chiuso i cieli, elevando come una barriera tra l'essere umano e il suo Creatore. Ora i cieli si aprono! Dio ci dà nel Cristo il pegno di un amore indefettibile.

2. Tu sei il mio Figlio! Abbiamo poc'anzi ripetuto quest'affermazione evangelica nella Basilica di san Pietro. Quarantun bambini, romani ma anche di diversi popoli e continenti, ricevendo il Battesimo, sono stati innestati in Cristo. Immersi nel mistero della sua morte e risurrezione, sono diventati, per adozione, "figli di Dio". Il compiacimento del Padre si è posato anche su ciascuno di loro, per la conformazione al Redentore ricevuta nella grazia battesimale. Questo è il grande disegno di Dio per noi uomini: creati a sua immagine (cfr. Gen 1, 26), ma resi deformi dal peccato, siamo chiamati ad essere "ri-creati" come suoi figli adottivi mediante la partecipazione alla vita stessa del Figlio, Gesù Cristo (cfr. Gal 4, 5-7).

"Tu sei mio Figlio!", proclama la voce del Padre sulla riva del Giordano. E' parola rivolta al Figlio Unigenito, consostanziale al Padre, ma diventa progetto e vocazione per ogni uomo. Come vorrei gridare questa parola per tutti i bambini del mondo! Come vorrei che essa giungesse non solo ai battezzati, che non loderanno mai abbastanza il Signore per il dono ricevuto, bensì, come invito alla speranza, pur a quanti sinceramente cercano il senso della loro esistenza! Quale diverso sapore acquista la vita, quando ci si lascia incontrare dall'amore di Dio!

3. Carissimi fratelli e sorelle! Chiediamo alla Vergine Santa di essere costantemente disponibili ad accogliere questo amore.

Prima che sulle rive del Giordano, in un certo senso, fu proprio nel suo cuore che i cieli si aprirono, nel momento dell'Annunciazione. Ella diventò così "madre di Dio", e pertanto "madre dell'Amore". Voglia ora guidarci con materna dolcezza a fare viva esperienza di Colui che è l'Amore (cfr. 1 Gv 4, 8).

Ad un gruppo di pellegrini provenienti dall’arcidiocesi di Gorizia

Rivolgo ora un cordiale saluto ai Componenti del “Gruppo giovanile della Scuola comunale di Musica di Ruda”, Arcidiocesi di Gorizia, esortandoli ad unirsi con i loro canti alla lode perenne che sale da tutta la Chiesa e dall’intero creato."


After the Angelus:

"Si celebra oggi nella diocesi di Roma l'annuale "Giornata del Seminario".

Come è noto, tale giornata si propone di richiamare l'attenzione dei fedeli sull'importanza fondamentale che ha, nella vita della comunità ecclesiale, la promozione delle vocazioni sacerdotali. Essa intende, inoltre, far conoscere le attività dei Seminari della diocesi, invitando ciascuno a contribuire, secondo le proprie possibilità, alle loro crescenti necessità.

Grazie a Dio, la diocesi di Roma registra da qualche anno un significativo aumento di ordinazioni sacerdotali; ma non ci si deve stancare di chiedere al Signore il dono di nuovi sacerdoti, perché le necessità pastorali sono tante. Vi invito perciò a pregare, cari Fratelli e Sorelle, perché il Signore sia generoso nel chiamare al sacerdozio e perché i giovani chiamati siano pronti a seguirlo.

La Regina degli Apostoli ispiri a molti giovani il proposito di donarsi totalmente a Dio nel servizio del Regno come sacerdoti di Cristo."

 

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